martedì 28 maggio 2019

UNA NUOVA EUROPA

Qui sul blog non sono solita parlare di temi politici, gli unici argomenti di cui scrivo sono libri, film e serie tv. 
Eppure, da neo maggiorenne, queste elezioni mi hanno colpita e non poco.
Già da un paio di anni a questa parte ho notato un'Europa, in realtà il mondo intero, che andava pian piano verso la destra. Fermi, non ho nulla contro ma è un fenomeno socio-politico interessante da analizzare e approfondire.
Un evento di tale portata non si può ignorare: i partiti più conservativi stanno avendo la meglio. Ma per quali motivi?
Una delle soluzioni che sono riuscita a trovare è che, in momenti di crisi, proprio come questo che stiamo vivendo tutti noi, il popolo deve rifugiarsi sotto l'ala di un personaggio forte, carismatico e pronto a tutto, ma proprio a tutto, pur di convincere le persone a fidarli di lui/lei.
O forse sono stati gli innumerevoli errori di una sinistra incapace di infondere coraggio che hanno “costretto” la maggior parte dei paesi Europei, e non solo, a votare la destra. 
Qualsiasi sia il motivo dietro tutto ciò, l'unica cosa che ormai conta è il risultato: il parlamento Europeo è conservativo.
“Il progresso è regresso”, dicono alcuni. Io penso che “regresso” sia non dare a uomini e donne pari opportunità, valore e salari. “Regresso” è impedire ad una donna di abortire che sia perché voglia semplicemente farlo o perché è costretta dalle circostanze. Infine, “regresso” è non provare compassione e dolore nel vedere i volti di bambini, donne e uomini mentre patiscono la fame e la sete, quando davanti a loro non vedono nulla oltre che il colore blu e profondo del mare.
Ciò che manca adesso agli uomini è l'empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri e affrontare lo stesso percorso che hanno vissuto loro, e il rispetto dei diritti degli altri.
Vedo attorno a me partiti che combattono l'immigrazione, così come si dichiarano “pro-life” e a favore della “famiglia tradizionale” perché gli omosessuali vanno contro natura. Questi ultimi sono difettati, e, non sia mai, abortire è un sacrilegio, si uccide un bambino, no? In più, quando entrano persone di colore bisognose del nostro aiuto, ci rubano il lavoro e ci stuprano le figlie. Non è forse così, cari italiani ed europei?
Come può un intero continente, o quasi, votare tutto questo, mi chiedo. E nessuna risposta è mai abbastanza soddisfacente per me, perché nella mia scala dei valori c'è al primo posto il rispetto e non la paura di ciò che non conosco.

Quello che accadrà nei prossimi anni mi è sconosciuto ma ecco un avvertimento per tutti coloro che hanno deciso di votare per partiti che promuovono certi valori: se il mondo andrà a rotoli guardatevi allo specchio, è lì che troverete il vero colpevole.

domenica 26 maggio 2019

UNA DONNA DI OGGI: Jane Austen


Jane Austen è una scrittrice brittanica nata il 16 dicembre 1775.
È cresciuta in un ambiente cutluralmente ricco e circondata da una famiglia numerosa e amorevole.
Scrive romanzi famosi e tradotti in tutto il mondo, come "Orgoglio e pregiudizio" e "Ragione e sentimento".
Rimarrà per sempre da sola, non si sposerà mai nonostante la società in cui è vissuta. Infatti all'epoca era necessario sposarsi, soprattutto per una donna, per non essere considerata ''poco di buono'' e per ottenere quel rispetto e quella considerazione sociale che solo una donna sposata poteva ottenere.
Tuttavia non si è mai innamorata e ha deciso di non sposarsi, ignorando la società maschilista in cui viveva.
Parallelamente, anche le donne protagoniste dei suoi romanzi sono forti e provano ad emanciparsi, ad esempio non sposandosi o non seguendo, più generalmente, tutte le regole imposte dalla società.
Jane Austen soffriva come noi soffriamo, soggetta a pregiudizi ai quali ancora oggi molte donne sono soggette.
Ma ha avuto la forza di cambiare tutto questo, di dire di "no" e se lei l'aveva capito e fatto all'inizio del 1800, anche noi donne del Ventunesimo secolo possiamo farlo.

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